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Sono 144 i Paesi nel mondo coinvolti nell’ultima indagine di ricerca globale del World Economic Forum sulla parità di genere, arrivata quest’anno alla XII edizione.
Il Global Gender Gap Index 2017, il documento di sintesi dei risultati di ricerca, oltre ad avere il merito di fornire importanti indizi rispetto alle disparità di genere, attraverso grafiche e strumenti intuitivi per un vasto pubblico, restituisce altresì una fotografia sulla ricchezza dei Paesi interessati, in termini di capitale umano e di capitale economico-finanziario.
L’aspetto interessante del Report è la possibilità di avere non solo una panoramica a livello nazionale e globale sul gender gap riferita ad oggi, ma, grazie alle rilevazioni di dati ripetute nel tempo, ci consegna una prospettiva longitudinale evidenziando eventuali miglioramenti o peggioramenti.
Per fare il punto della situazione, per ciascun Paese il WeF ha indagato il gap di genere fra uomini e donne in 4 aree di riferimento, sanità, istruzione, economia e politica, utilizzando oltre 70 indicatori di genere. Nella classifica globale l’Italia si posiziona all’82° posto, su un totale di 144 Paesi, totalizzando un punteggio di 0.692 sul continuum che va da 0 (disparità di genere) a 1 (parità di genere). Se da un lato il Report conferma il trend positivo per i paesi del Nord Europa (al 1° posto l’Islanda, 2° Norvegia, 3° Finlandia, 5° Svezia), dall’altro evidenzia alcune novità. Sono il Rwanda (4° posto), il Nicaragua (6° posto) e la Slovenia (7° posto) a testimoniare importanti passi in avanti fatti verso la parità di genere.
Secondo il Report, nonostante ci siano Paesi che abbiano raggiunto importanti traguardi, a livello globale questo sarebbe il primo anno dal 2006 a registrare un’inversione di tendenza nel raggiungimento della parità di genere. Stando alle attuali condizioni, le previsioni del WeF suggeriscono infatti che serviranno ancora 100 anni per annullare il gap esistente nel mondo (stima fatta sui 106 Paesi coinvolti fin dall’inizio dell’indagine), mentre la previsione dello scorso anno ne prevedeva 83.
**EN
There are 144 countries involved in the latest global research of the World Economic Forum on gender equality, which this year reached its 12th edition. Besides collecting important data on gender inequalities, the Global Gender Gap Index 2017, the document summarizing the research results, offers graphics and intuitive tools for a wide audience, providing also a snapshot on the wealth of the countries involved in terms of both human and economic-financial capital.
One of the notable aspect of the Report is the possibility of having not only a current national and global overview on the gender gap, but it also gives us a longitudinal perspective highlighting any improvements or worsening occurred, thanks to the data collected over the time. To take stock of the situation for each country, the WeF investigated and measured the gender gap between men and women across 4 key areas, health, education, economy and politics, using over 70 gender indicators. In the global ranking, Italy holds the 82nd spot, out of 144, with a score of 0.692 on a scale from 0 (imparity) to 1 (parity).
While the Report confirms the positive trend for the Northern European countries (1st place Iceland, 2nd Norway, 3rd Finland, 5th Sweden), on the other hand it highlights some new entrants to its top 10 list. Some of them are Rwanda (4th place), Nicaragua (6th place) and Slovenia (7th place) taking important steps in closing their gender gap. According to the Report, although there are countries that have achieved important goals, globally this would be the first year since 2006 to register a reversal of the trend in achieving gender equality. On current trends, it will take about 100 years to close the overall gender gap in the world (estimate made of the 106 countries involved since the beginning of the survey), instead of 83 years last year.
World Economic Forum, Davos 2018
"Creating a Shared Future through Education and Empowerment"