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L'EMPOWERMENT ECONOMICO DELLE DONNE, SVILUPPO SOSTENIBILE E LOTTA ALLA VIOLENZA DI GENERE


**ENGLISH VERSION BELOW**



Nonostante i notevoli progressi avvenuti negli ultimi quarant’anni in favore della tutela internazionale delle donne, tra i quali la Convenzione di Beijing del 1979 (CEDAW) e la Convenzione di Istanbul del 2011, ancora oggi 1 donna su 3 nel mondo risulta essere stata vittima di violenza psicologica o sessuale, quasi sempre esercitata dal partner o dall’ex.


Vivere esperienze di violenza comporta seri danni alla salute psico-fisica della donna che la conduce in uno stato di depressione, isolamento sociale e di povertà (Rapporto OMS 2002).


Le conseguenze di questo fenomeno, diffuso globalmente e trasversalmente in tutte le classi sociali, costituiscono un elevato costo sociale ed economico per la società stessa, come sostiene il Direttore della Banca Mondiale Ede Ijjasz-Vasquez in questa testimonianza:


Uno dei 17 obiettivi della nuova Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, approvata dall’Onu il 27 settembre 2015, rimanda alla preminente necessità di eliminare ogni forma di disuguaglianza di genere promuovendo, al tempo stesso, la legittimazione di tutte le donne e ragazze (Goal 5. Achieve gender equality and empower all women and girls).

Parlare di sviluppo sostenibile implica agire su tre fronti interconnessi fra loro, quello economico, ambientale e sociale, in una prospettiva che, per la prima volta nella storia, è stata accolta a livello globale e vedrà nei prossimi 14 anni i 193 Stati membri dell’Onu impegnati a conseguire i risultati attesi.


Violenza domestica, povertà, barriere socio-culturali nell’accesso all’istruzione, al lavoro e al credito, fame, malnutrizione, basse o inesistenti condizioni igienico-sanitarie: sono solo alcuni dei problemi che affliggono le donne e le ragazze nel mondo.

Anche in ambito occupazionale il gap di genere nel mondo è ancora marcato: solo la metà delle donne lavora, contro i 3/4 degli uomini. A parità di competenze le donne guadagnano meno degli uomini, a livello globale circa il 24% in meno, oltre che con minori garanzie contrattuali. Considerando le ore investite nel lavoro di cura, in ambito domestico, le donne inserite nel mercato del lavoro affrontano giornate lavorative più lunghe rispetto agli uomini, senza tuttavia ricevere alcun riconoscimento economico.


Lo sviluppo sostenibile si realizza, dunque, attraverso il programma d’azione dei singoli Stati membri, definito dall’Agenda 2030, nella direzione di una progressiva riduzione delle condizioni di vulnerabilità delle donne e delle ragazze, investendo in istruzione e campagne di sensibilizzazione, e in secondo luogo nella promozione del loro empowerment economico.


Con il concetto di empowerment, letteralmente “dare o conferire potere a qualcuno”, le donne diventano attori di questa nuova strategia globale attraverso l’accesso ai servizi finanziari, le competenze in ITC (information and communications technology), l’acquisizione di diritti per l’accesso a risorse naturali ed economiche e a quelli riguardanti l’eredità.

L’indipendenza economica in ambito professionale e l’auto-realizzazione, rappresentano, oltre all’istruzione, i principali strumenti in grado di ridurre i rischi per le donne di trovarsi in condizioni di abusi e discriminazioni, anche se come sappiamo tali rischi pervadono tutte le classi sociali, donne in carriera comprese.

Se investire in sé stesse diventa un atto rivoluzionario in Paesi

come l’India, in altri rimane pur sempre un atto di coraggio.


 


**ENGLISH VERSION**


"THE ECONOMIC EMPOWERMENT OF WOMEN. A TOOL BOTH FOR THE SUSTAINABLE DEVELOPMENT AND TO FIGHT THE GENDER VIOLENCE"



Despite the last 40 years of remarkable progress in the international protection of women, among which the Convention of Beijing in 1979 (CEDAW) and the Convention of Istanbul in 2011, still nowadays one woman in three in the World has suffered psychological or sexual violence, in most cases acted by the actual partner or ex partner.


Experiencing violence affects a woman’s health causing depression, social marginalization and poverty (2002, Oms Report). The consequence of this phenomenon, widely spread throughout the social classes, represents a huge social and economical cost to the whole society, as Sir. Director of World Bank Ede Ijjasz-Vasquez stated:

One of the 17 goals (SDG) of the new 2030 Agenda for Sustainable Development, globally adopted by UN on September 27th 2016, aims to end all forms of gender inequalities promoting, at the same time, the empowerment of all women and girls (Goal 5. Achieve gender equality and empower all women and girls). Tackling a sustainable development implies tacking action upon three interconnected fields, the economical, the environmental and the social one, in the actual perspective that defines for the first time in history, a global strategy involving 193 UN Member States expected to take action in those fields for the next 14 years.



The gender gap at work is still worldwide consistent: only half of women work, compared to ¾ of men. For equal work and identical skills women earn less than men, about 24% less on global average, besides poor work protection level too. Considering the domestic-care working hours, women in labor market have longer working days compared to men, without any economical support for it.


A Sustainable Development can be achieved through each Member State’s action program, according to the 2030 Agenda’s framework, toward the gradual reduction of women and girls conditions of vulnerability, giving priority to education and awareness campaigns, promoting their economic empowerment. Within the concept of empowerment, women become social actors of this new global strategy through the access to financial services and ITC (information and communications technology) skills, achieving equal rights over the access of natural and economical resources and also over those rights concerning the inheritance.

The economic independence through employment and self fulfillment are, besides education, the most important means to prevent situations of violence or discrimination on women, even though all social classes may witness these kind of abuses, business women included.


Women who invest in themselves may be considered revolutionary in countries such as India, meanwhile in some other countries it still represents an act of bravery.

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